venerdì 12 luglio 2013

L'appartamento al piano di sotto.

Io e mio marito (l'inventore) ci siamo sposati a poco più di un anno dal nostro primo incontro. Io praticante avvocato (all'epoca), lui ingegnere con uno studio avviato da poco e qualche collaborazione con l'università. Non avevamo soldi ma avevamo l'appartamento dei suoi nonni sotto quello dei suoi genitori. Ci siamo indebitati per ristrutturarlo (abbiamo appena finito di pagare le rate...) e una volta comprata la cucina, il letto e poco più avevamo finito i fondi. Così lo abbiamo arredato con alcuni dei mobili che avevamo trovato dentro prima di iniziare i lavori (un bel comò, un baule antico, un tavolo, una poltrona) e riciclandone alcuni di mio marito (i miei suoceri spendevano molto per i mobili: tutta roba "buona" e di design che si è rivelata praticamente eterna) come l'armadio, lo studio, la cameretta, il divano che per lungo tempo, insieme alla tv che ci ha regalato una sua zia, è stato l'unico arredo del soggiorno finché, col tempo, abbiamo comperato qualche mobiletto etnico da accostare ai pezzi di modernariato, come una vecchia radio a mobile degli anni '20, un grammofono e un registratore di cassa dei primi del '900, che l'inventore aveva collezionato nel tempo. La casa ora era (più o meno) arredata e faceva proprio tanto casa...così è cominciata la nostra vita di coppia nell'appartamento al piano di sotto.