Lo shabby è anche una filosofia del recupero, oltre che uno stile d'arredamento. Il trucco è saper unire il vecchio al nuovo, mescolando sapientemente gli oggetti. Tutto deve avere un'aria fresca e delicata, che può essere creata utilizzando in modo nuovo e con un minimo di restauro vecchi mobili e piccoli tesori trovati nei mercatini.
L'obiettivo è di dare una nuova funzione a oggetti di uso comune.
Ad esempio, la specchiera di un comò importante può essere messa in bagno sopra a un lavandino semplice:
una vecchio armadio, ridipinto e modificato può finire in cucina:
Immagine e realizzazionedi Sara Tognetti |
le vecchie cassette, brocche smaltate e i catini diventano dei contenitori per fiori recisi :
Se la filosofia può essere la stessa, la differenza tra lo stile shabby, il country e il provenzale, la fanno i colori.
Nello shabby il legno è usato al naturale o dipinto nelle nuance del bianco , avorio e grigio pallido.
Pavimenti: rigorosamente di legno e colori tenui: rosa polvere, menta, azzurri grigiastri, verdi, avorio, grigi sbiaditi, bianco, crema e sabbia.
Anche nello stile country il materiale predominante è il legno, ma è trattato con tonalità più scure, in modo da dare un effetto rustico, mentre nei tessuti prevalgono i toni più accesi.
Nel provenzale troviamo sempre il legno recuperato e decapato, con toni azzurro e lavanda.
Il problema ormai è che tutto sembra essersi trasformato in shabby chic: lo stile provenzale, il nordico, il country chic...
Spesso infatti alla caratteristica estetica del old-fashioned si aggiungono connotati dal sapore country, a cavallo tra lo stile provenzale e l’arredamento di un cottage british e a volte anche un pizzico di Industrial. Sfido chiunque a saper collocare in uno stile preciso questi ambienti:
Un oggetto per essere shabby, deve avere un'anima, cioè aver già vissuto da qualche altra parte e comunicare con le sue imperfezioni la sua storia.
Tutto ciò che troviamo in cantina o dai rigattieri è "vintage" e diventa shabby nel momento in cui lo prendiamo, lo "patiniamo" e gli ridiamo un'anima.
La credenza decò degli anni '20 patinata di bianco e che presenta magagne dovute alla vecchiaia solo evidenziate da tale patinatura è shabby chic, la bella credenzina acquistata in un negozio locale una quindicina di anni fa con la sua finitura "finto usurato" non è shabby chic ma in stile shabby chic.
E' in poche parole lo stesso criterio che si usa per distinguere i mobili antichi da quelli "in stile":
una consolle dorata del '700 è rococò, una consolle dorata degli anni '50 è una riproduzione in stile rococò... ma magari, avendo perso la doratura e presentando ammaccature (dimostrando insomma la sua anzianità) e avendo avuto la sua bella patinatura bianca ora è shabby chic.
Detto questo, in realtà a me la contaminazione di stili intriga molto. Come non amare ad esempio questo ambiente in cui convivono perfettamente lo shabby delle sedute, il country degli elementi in legno e l'industrial della lampada e di alcuni elementi di decoro?
O questo locale:
Ottimo post.
RispondiEliminaBellissimo blog, complimenti.
ciao Carlottina
Wow, questo post è stato davvero interessante. Mi piace come hai reso l'idea dello shabby chic. Lo shabby così diventa più una filosofia che non una semplice moda. E tutto cambia di significato!
RispondiEliminaGrazie ancora: ho trovato questo articolo molto utile (e le immagini sono deliziose!)
Ben scritto con molti esempi e foto. Chi scrive sa di cosa sta parlando.
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